L’origine del mercato granario risale ad epoca antichissima. Gli scambi avevano luogo in una località di facile accesso e con ampio posteggio per I mezzi di trasporto con I quali agricoltori e commercianti conferivano I loro prodotti che, successivamente esposti, erano a disposizione degli acquirenti. In quei tempi, gli scambi erano limitati; riguardavano il rifornimento di pochi molini artigiani cittadini e le trattative avvenivano tra produttori e commercianti della zona.
1200 Lo storico ferdinando gabotto informa che, verso la metà del 1200, esisteva il mercato “prope turris”, presso le vecchie torri della città e lo descrive situato all’angolo sud-ovest della città romana vicino alla chiesa di santa maria che allora era chiamata “de domo et de platea” proprio perché si trovava sulla piazza del mercato.
Il cibrario, altro storico di torino, ci ricorda che la piazza del palazzo civico era anticamente chiamata piazza delle erbe e prima ancora piazza del mercato. Essa, cita lo storico “era chiusa verso levante sulla linea della strada delle fragole da un grand’arco chiamato volta rossa. Questa volta rossa si internava tra gli edifici che sorgevano a destra dell’arco, con andar tortuoso e giungeva fino alla via dora grossa. Sotto alla medesima avevano privilegio di collocarsi nei giorni di mercato e della fiera di san giorgio I mercanti di chieri. Poco oltre, innanzi a san silvestro, era la piazza del mercato del grano, dove accadde secondo la pia tradizione, il miracolo del ss. Sacramento”
1597 In Un’ordinanza Del 23 Marzo 1597 Emessa Sotto Il Duca Emanuele Filiberto Si Legge:
“Acciò siano distinti I luoghi delle mercanzie,s’ordina che il grano si venda sulla strada della chiesa di san tommaso esclusivamente fino a porta marmoria, lontano dalle mura della città cento passi, sì che l’arche possino stare da un muro all’altro d’esse strade e li forestieri possino tener I sacchi luoro nella detta strada”
1621 In un documento del 12 agosto 1621 emesso sotto il duca carlo emanuele primo si legge che il mercato viene spostato nella contrada san carlo “ ordiniamo che dalla festa di san michele prossimo in poi si faccia il mercato suddetto nella piazza della contrada san carlo, onde comandiamo a tutti li venditori da grano soliti a tener botteghe, I magazzini, e altri, all’avvenire di dover al santo michele suddetto trasferire le loro vettovaglie nelle botteghe o stanze della contrada di san carlo e a tutti li forestieri di dover condurre li grani e vettovaglie a vendere in detta piazza inibendo ad ogn’uno di tener mercato in altro luogo di questa città, sotto pena la perdita delle vettovaglie e di scudi 100 d’oro”
1724 Da un manifesto del vicario di torino in data 15 ottobre 1724 per il regolamento dei mercati, si apprende che allo scopo di eliminare il passaggio delle bestie e dei carri nelle strette contrade della città venne regolamentato l’uso delle piazze per lo scambio delle derrate alimentari . Relativamente alla tenuta del mercato del grano si legge:
“Grano d’ogni qualità, legumi, maraschi, riso bianco e biada da cavallo sovra la piazza reale di s:carlo…..”
1835 Il 3 ottobre 1835 un manifesto del vicariato notificava: “Che il giorno tre del prossimo mese di novembre il mercato delle granaglie sinora stabilito in piazza San Carlo, si farà sotto i portici della casa lucerna di rorà, situata dal lato a ponente sulla Piazza Carlo Felice, a Porta Nuova. Le granaglie che rimangono invendute potranno essere ritirate in magazzini esistenti sotto gli stessi portici del mercato”
1861 Il 2 aprile 1861 la giunta municipale notificava: “il mercato all’ingrosso dei cereali è in via provvisoria trasferito dai portici della casa rorà in Piazza Carlo Felice, sotto quelli della casa tomatis n.! Posta a giorno del corso a piazza d’armi e nel cortile della stessa.”
Il 16 dicembre 1861 il vicario e sovrintendente generale di polita e polizia, marchese d. Michele Benso di Cavour stabiliva “ il mercato del grano, riso, maraschi e legumi si svolgerà sotto I portici dell’isolato di santa costanza, in Piazza Carlo Felice, ne’ martedì, giovedì e sabato.”
1863 Si ha notizia che nel 1863, in considerazione del progressivo sviluppo del mercato cerealicolo e nell’intento di facilitare l’incontro di venditori e compratori, il comune di torino assumeva la diretta gestione del mercato deliberando altresì la costruzione di un edificio denominato “Foro frumentario” ubicato nell’attuale corso matteotti tra le vie s. Quintino e arsenale.
Negli atti municipali, in data 27 settembre 1863 si legge “avviso d’asta per l’appalto di un fabbricato ad uso di mercato delle granaglie o ‘foro frumentario’ con casa di abitazione da erigersi in questa capitale, su terreno proprio della città, formante l’isolato determinato dalle vie oporto, arsenale, san quintino e gioberti. Tale impresa è posta all’incanto per l: 320.000.I locali del foro frumentario vennero inaugurati nel 1863.Il regolamento del mercato
Venne emesso il 20 gennaio dello stesso anno ed in esso si stabiliva che il mercato doveva svolgersi esclusivamente nei nuovi locali, ogni giorno non festivo con apertura dall’alba all’annottare.
In questo periodo, per le serie difficoltà che l’esposizione diretta dei cereali veniva a creare, venne instaurandosi la consuetudine di trattare le merci facendo riferimento a campioni reali rappresentativi di singole partite. Tale sistema snellì le operazioni, ma facilitò una lunga serie di contestazioni che si trasformarono sovente in cause legali.
1865 All’epoca della istituzione delle borse di commercio, ad opera dello statista camillo benso conte di cavour, venne legalizzata la professione del mediatore in merci e derrate.
Il r.D. 23.12.1965 sanciva che la mediazione fosse libera, distingueva tra sensale e pubblico mediatore e stabiliva che gli uffici pubblici propri dell’agente di cambio spettassero solamente ai pubblici mediatori.
1918 Il mercato veniva insediato nella Galleria Nazionale ove rimase sino a quando, demolita Via Roma vecchia, venne sistemato nella Galleria Subalpina.
1939 Il mercato granario venne trasferito in via San Francesco da Paola a fianco della borsa valori, dopo qualche tempo trovò sistemazione provvisoria in via Pomba sino alla chiusura dei mercati nel periodo bellico.
1946 Le contrattazioni ripresero in via Cesare Battisti per trovare definitiva sistemazione nel palazzo del foro frumentario di via Andrea Doria 15 nell’aprile del 1951.